In salita spinge, in pianura tiene ritmi proibitivi…Ma non lui, lei…Brenda, la cagnolina di Stefano Zanelli, simpatica meticcia di 5 anni con qualche quarto di nobilità non confermato (bretone???). È lei che gli fa compagnia in allenamento, forse gli fa anche le tabelle… Del resto, come si dice? Dietro ogni grande uomo, c’è un grande cane.
Gnarro da sempre, con inizi cestitici, Stefano è stato folgorato dalla bellezza della Casaglia-San Luca: ‘Mi sono tesserato proprio per poter gareggiate in quella splendida manifestazione in notturna ‘ dice.
Negli annali rimangono poche tracce di una sperimentazione sui primi chip. Con lui anche il presidentissimo Luigi Giagnorio che pensò di mettere a frutto le competenze informatiche di Stefano. Roba artigianale, ma maledettamente seria: due antenne sul traguardo e Stefano dentro un furgone a elaborare dati. ‘Peccato, la cosa è finita lì, potevamo farci dei soldi’, scherza. Insomma abbiamo perso un mister Sdam ma ci siamo trovati in casa un podista che fa legna.
Stefano ama le lunghe distanze. Non si scomoda per meno di una mezza. In maratona ha un 2.58 e spiccioli: mica bau bau micio micio. E non si distrugge i tendini in allenamenti massacranti. Fra le sue corse preferite la Cortina-Dobbiaco e la Trenta Trentina.
Si diverte ancora a correre e questo mondo gli piace: ‘C’è ancora solidarietà fra i runner, la comune fatica crea legami’ e ricorda la Porretta-Corno alle Scale di qualche anno fa quando fu rallentato dai crampi a pochi chilometri dal traguardo. Il runner che lo inseguiva, però, non lo superò per quella sorta di rispetto che nasce spontanea fra chi macina chilometri.
Una gara nel cassetto ce l’ha anche lui: Ny ovviamente, poi Boston e talvolta sogna anche la 100 chilometri ‘Per ora però devo pensare ad un tallone malconcio’ dice. Intanto ci pensa Brenda a tenerlo in forma. E quando se la lega in vita, decide lei l’allenamento…